venerdì 5 gennaio 2018

Ritrovata ragazza rapita a Chibok nel 2014 e altre news dalla Nigeria

Ritrovata liceale di Chibok rapita nel 2014 da Boko Haram

L'esercito nigeriano ha ritrovato una delle oltre 200 studentesse di Chibok rapite, nel 2014, dagli jihadisti di Boko Haram. La giovane si trovava vicino al villaggio di Pulka nello Stato di Borno, nel nord-ovest del Paese, in compagnia di un'altra donna e di suo figlio.

Nelle mani degli estremisti rimangono ancora un centinaio di altre giovani, molte delle quali sono state costrette a matrimoni forzati o a compiere attentati kamikaze.
(TgCom24)

Attacco a Chiesa durante una funzione il giorno di Capodanno, 17 morti

Uomini armati hanno aperto il fuoco durante la messa di Capodanno in una chiesa nel River State, nel sud della Nigeria, uccidendo almeno 17 fedeli. Lo ha riferito il capo di un gruppo della comunità locale, Osi Olisa, aggiungendo che gli assalitori hanno continuato a sparare anche all'esterno del luogo di culto prima di scappare.

Non ci sono al momento rivendicazioni, ma i sospetti ricadono su un gruppo di miliziani noto per sequestri e uccisioni nell'area del Delta del Niger.
(Ansa)

Attacco kamikaze in una moschea: almeno 14 morti, ma il bilancio è destinato a salire
Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attacco, ma il gruppo terroristico Boko Haram opera da anni nella regione. L'attentato arriva a meno di 24 ore dalla rivendicazione da parte del leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, di una serie di atti terroristici compiuti in Nigeria nord orientale e orientale.

Un attacco kamikaze in una moschea al confine tra la Nigeria e il Camerun ha causato la morte di 14 fedeli. Il presunto jihadista di Boko Haram si è fatto esplodere dentro la moschea di Gamboru poco prima della preghiera del mattino. "Quattordici corpi sono stati estratti dalle macerie" ha spiegato Umar Kachalla, componente della milizia civile aggiungendo che la moschea è stata completamente distrutta dall'esplosione.

"Soltanto il muezzin è sopravvissuto e pensiamo ci siano altri corpi sotto i detriti. Il bilancio delle vittime potrebbe crescere"

Un'ora prima dell'attentato una pattuglia di vigilantes aveva individuato quattro presunti kamikaze alla periferia della città e ne aveva arrestato uno, due erano riusciti a fuggire e il quarto potrebbe essere il jihadista che si è fatto esplodere. Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attacco, ma il gruppo terroristico Boko Haram opera da anni nella regione. L'attentato arriva a meno di 24 ore dalla rivendicazione da parte del leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, di una serie di atti terroristici compiuti in Nigeria nord orientale e orientale.
(RaiNews24)

Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio blackout in tutto il Paese
Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, c'è stata un'interruzione di corrente in tutta la Nigeria. In un comunicato il ministero dell'Energia ha fatto sapere che il blackout è dovuto all'incendio divampato in un impianto secondario di un gasdotto che ha interrotto l'approvvigionamento di gas, interrompendo la trasmissione dell'elettricità sulla rete nazionale. "L'improvvisa perdita di potenza dovuta all'interruzione dell'approvvigionamento di gas da queste stazioni ha provocato lo sgancio della rete di trasmissione nazionale verso le 20:20 del 2 gennaio 2018", si può leggere nel comunicato del ministero.

L'incidente è avvenuto presso Escravos Lagos vicino a Okada, nello stato federato di Edo e ha richiesto lo spegnimento del gasdotto che rifornisce le centrali di Egbin, Olorunsogo, Omotosho e Paras. La rete di trasmissione nazionale è di proprietà della Transmission Company of Nigeria (TCN), una società pubblica a cui ne è anche affidata la gestione.

La maggior parte della produzione di energia elettrica della Nigeria proviene da centrali termiche che richiedono gas come carburante.

I gasdotti della Nigeria sono posseduti e gestiti dalla Nigerian Gas Processing and Transportation Company Ltd (NGPTC), una consociata della Nigerian National Petroleum Company (NNPC). Le autorità nigeriane hanno chiesto pazienza agli utenti, mentre lavorano per ripristinare il servizio.
(Affari Italiani)



Articolo a cura di
Maris Davis

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