mercoledì 9 agosto 2017

Sud Sudan, l'esercito governativo conquista la città di Pagak, roccaforte dell'opposizione

L’esercito governativo ha conquistato la cittadina di Pagak, principale base dell’Splm-Io, il movimento armato di opposizione fedele all’ex vicepresidente Rieck Machar.

Pagak, sul confine con l’Etiopia, era l’ultima importante località nelle mani dell’Splm-Io. Vi si erano tenute anche le più significative riunioni del movimento e vi si erano prese le più importanti decisioni politiche e militari.

L’attacco, che è durato diversi giorni in tutta l’area, è stato sferrato e portato avanti fino alla conquista della cittadina nonostante il cessate-il-fuoco dichiarato dal presidente Salva Kiir. La ripresa dei combattimenti nell'area era stata condannata nei giorni scorsi dall'Unione Europea e dalla troika (Stati Uniti, Gran Bretagna e Norvegia) i tre paesi più influenti nel seguire l’evoluzione politica del Sud Sudan.

L’esercito governativo e l’Splm-Io si accusano reciprocamente di aver sferrato l’attacco che ha portato alla ritirata delle truppe dell’opposizione e alla presa di Pagak. Il portavoce dell’opposizione, Paul Lam Gabriel, ha sottolineato che la decisione di ritirare le proprie truppe è stata dovuta alla necessità di proteggere la popolazione civile dai bombardamenti cui la località era sottoposta. Il portavoce del presidente Kiir, Ateny Wek Ateny, ha invece dichiarato che l’esercito è entrato a Pagak in un’azione difensiva, perché era la base da cui partivano frequenti attacchi.

La presa di Pagak segnala che, al di là delle dichiarazioni pubbliche, il governo di Juba continua a perseguire una soluzione militare alla crisi che devasta il paese.
(Radio Tamazuj)

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