lunedì 7 agosto 2017

R.D Congo, decine di morti in nuovi scontri tra pigmei e bantu nel Tanganica

Avrebbero provocato 55 morti nuovi scontri scoppiati il 5 agosto scorso tra Bantu e Pigmei nella provincia di Tanganica, nel sudest della Repubblica democratica del Congo (RdC).

Famiglia di Pigmei nei pressi del Lago Tanganica

Lo riferiscono esponenti della società civile, ma il numero delle vittime non è stato finora confermato da fonti ufficiali. Il governatore provinciale Ngoy Kitangala, interpellato dall’agenzia Associated Presse, ha parlato di cinque feriti riferendo di "un attacco a sorpresa da parte di Pigmei"

Gli scontri sarebbero scoppiati la mattina all’alba nel villaggio di Lambo-Kilela, 140 km a nordovest del capoluogo Kalemie, e avrebbero provocato la morte di 55 persone, tra cui 45 Bantu, ha detto ieri Modest Kabanzi, un ufficiale della provincia di Tanganica. Un funzionario della comunità pigmea ha però rigettato le accuse nei confronti della sua etnia, sostenendo che non vi fossero testimoni dei combattimenti, avvenuti nella boscaglia.

Un nuovo episodio di una vecchia disputa sulla terra tra i pigmei (sedentari) e i nomadi Bantu sarebbe inoltre scoppiato il giorno prima. La scorsa settimana quattro persone sono state uccise e un villaggio è stato bruciato.

Sono molti gli scontri verificati tra Bantu Luba e Pigmei Twa dal dicembre 2013 nella ex provincia del nord Katanga. L’avvio di questo conflitto, uno dei tanti nella martoriata RdC, precede l'indipendenza del paese, nel 1960. I Pigmei, spesso discriminati e considerati cittadini di serie B, rivendicano il riconoscimento dei loro diritti, spesso sfidando il rifiuto della maggioranza Bantu.

Lo scorso febbraio, un accordo di non aggressione si era concluso sotto la mediazione del governo centrale, delle autorità locali e della Monusco, la missione delle Nazioni Unite nel paese. Nel settembre 2016, quattro Bantu furono condannati a 15 anni di carcere per crimini contro l'umanità in relazione al conflitto.
(Jeune Afrique)

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