venerdì 20 gennaio 2017

Nigeria, aviazione per errore bombarda un campo profughi. Oltre cento i morti

È accaduto a Rann nel nord-est del Paese. Un jet ha colpito per errore il centro che assiste gli scampati ai massacri degli islamisti di Boko Haram. Il responsabile di MSF (Medici Senza Frontiere) nella zona: "Attacco contro persone inermi è scioccante e inaccettabile". Il bilancio è drammatico, oltre 100 morti, uccisi anche sei operatori della Croce Rossa.

Nord-est Nigeria, campo profughi di Rann
Il jet da combattimento è sfrecciato in un attimo sopra il campo profughi di Rann nel nord-est della Nigeria, al confine con il Camerun. L'esplosione delle bombe è stata talmente forte da coprirne il rombo, a terra si è scatenato l'inferno. Un'ecatombe, hanno raccontato i testimoni. Tra gli sfollati, scampati ai massacri di Boko Haram e gli operatori umanitari i morti sono più di un centinaio, decine (forse 200) i feriti. La notizia è venuta dalle stesse autorità nigeriane che hanno parlato di "un errore" compiuto da un caccia dell'aeronautica nigeriana in missione nello stato di Borno al confine con il Camerun, proprio contro gli integralisti islamici dell'organizzazione terrorista Boko Haram.

La Croce Rossa ha comunicato che sei suoi volontari sono stati uccisi e 13 feriti, Medici Senza Frontiere ha parlato di morti e feriti tra i suoi dottori e operatori umanitari. Il governo ha inviato nella regione, isolata e difficile da raggiungere, elicotteri che fanno la spola per cercare di portare via i feriti che potrebbero essere curati nei confinanti Camerun e Ciad, dove sono operativi ospedali da campo e strutture sia di MSF che della Croce Rossa.

Il generale Lucky Irabor, comandante dell'offensiva in atto da qualche mese contro i Boko Haram nel nord-est della Nigeria, ha confermato il bombardamento "per sbaglio" nella regione. È la prima volta che i militari ammettono di aver colpito un obiettivo civile, benché già in passato testimoni avessero denunciato incursioni dei caccia di Abuja. Ma quella di oggi è una strage senza precedenti, dalle dimensioni enormi.

Nel suo comunicato il generale ha detto di aver ordinato la missione basandosi su informazioni relative ad un raggruppamento di Boko Haram proprio in un'area e nella zona indicata da quelle coordinate. Ma ha aggiunto che è presto per sapere se si è trattato di un errore tattico o geografico. In ogni caso, ha sottolineato, è chiaro che l'aeronautica militare non prende di mira i civili volutamente. Sulla vicenda, ha aggiunto, è stata aperta un'inchiesta anche se è probabile che il pilota del caccia abbia creduto di attaccare un accampamento di Boko Haram.

Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha espresso il proprio sgomento per la perdita di vite umane e ha invitato alla calma la popolazione e le autorità. Ma il direttore delle operazioni locali di MSF, Jean Clement Cabrol, non ha risparmiato le parole di condanna. "Questo attacco su larga scala contro persone inermi e vulnerabili che già erano state costrette a fuggire da situazioni di violenza estrema è scioccante e inaccettabile"

Il campo profughi colpito dal raid aereo era infatti stipato da sfollati costretti ad abbandonare i loro villaggi dalle sanguinarie incursioni dei Boko Haram. Sin dal 2009 sono 25mila le persone morte in attentati e attacchi armati ad opera dei jihadisti di Boko Haram, il cui raggio di azione si è esteso dal nord est della Nigeria fino ai confinanti Ciad, Niger e Camerun. Nell'area almeno 2,7 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case per sfuggire al gruppo terrorista, noto anche per rapimenti di massa come quello delle ragazze di Chibok.
(la Repubblica)

Video di Medici Senza Frontiere
(dal luogo della strage)


Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento