venerdì 4 novembre 2016

Repubblica Centrafricana, nuove violenze nel nord. Ventimila in fuga

Oltre 20.000 persone sono fuggite da un’ondata di nuove violenze a Kaga Bandoro, nel nord della Repubblica Centrafricana, cercando rifugio nella locale base delle Nazioni Unite.

L'aumento delle violenze ha anche costretto alcuni operatori umanitari a sospendere le operazioni di assistenza alla popolazione, lasciando senza sostegno 120.000 persone che soffrono di insicurezza alimentare e 35.000 che vivono nei campi profughi vicini.

Dallo scorso settembre Kaga Bandoro è bersaglio di crescenti attacchi di gruppi armati. Almeno 65 persone sono state uccise nelle ultime quattro settimane nella regione. Decine di case sono state rase al suolo e tre campi profughi sono stati attaccati da milizie armate, presumibilmente ex Seleka. Ma il portavoce Minusca a Bangui, Vladimir Monteiro, ha rivelato all'emittente Al Jazeera che "alcune delle azioni sono alimentate da politici che sono contro il governo"

"Alcuni dei 13 gruppi armati sono in trattative con il governo, ma ci sono altri che stanno cercando di creare instabilità nel paese"

Il Centrafrica lotta con l'insicurezza politica da quando i ribelli islamici Seleka rovesciarono il governo nel 2013 innescando la rappresaglia da parte di anti-Balaka, un gruppo armato di combattenti cristiani e animisti.

Il conflitto ha causato più di 400.000 sfollati interni e quasi mezzo milione di profughi nei paesi vicini. E ora anche i francesi si ritirano. Il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian arriverà, infatti domenica Bangui per porre fine formalmente all'intervento militare francese conosciuto come Operazione Sangaris, iniziata nel dicembre 2013.

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