mercoledì 26 ottobre 2016

Il razzismo di Goro e la vergognosa ipocrisia di chi giustifica la mancata accoglienza di 12 donne africane

Erano dell'Africa Sub-Sahariana con i loro bambini, una era incinta

Tre erano donne nigeriane in fuga dagli orrori di Boko Haram, almeno altrettante erano ragazzine (forse minorenni) anch'esse nigeriane, del sud della Nigeria, quasi certamente "trafficate" dalla mafia a grave rischio di sfruttamento sessuale. Le altre sei donne provenivano da Sierra Leone, Senegal e Gambia.

Né io né nessun altro può sapere le vere storie personali di queste donne e di questi bambini che dopo aver attraversato il Sahara e il mar Mediterraneo si sono viste sbarrare la strada da un paesino "idiota" nel ferrarese. Ieri alcuni giornalisti le hanno intervistate, ma che potevano dire nel vedere che un intero paese aveva alzato le barricate contro di loro. Qual'è l'Italia vera, quella accogliente di Lampedusa, o quella "razzista" che alza barricate a Goro, piccolo paese del ferrarese, nel delta del Po ??

Poverini questi "abitanti" di Goro, si sono giustificati che NON erano stati avvisati, certo il sistema dell'accoglienza non è perfetto, ma poi hanno anche detto che NON accetteranno MAI nessuno, nemmeno una donna africana, e nemmeno se è incinta, e affermazioni così "ignobili" valgono più di mille parole, e se questo NON è razzismo, allora cos'è il razzismo ??

E poi che ci facevano quei dirigenti "leghisti" che dal profondo nord si sono messi in macchina per dare manforte ai quel centinaio di manifestanti di Goro ??

Joy e le altre in fuga da Boko Haram, e ci cacciano dall'Italia

Chissà dove sono finiti i beoti che ad ogni problema rispondono con ruspe e manette. A Gorino, in provincia di Ferrara, paese di pescatori sul delta del Po, famoso per la produzione di vongole, la Lega Nord ha aizzato un pezzo di popolazione contro l'arrivo di "ben" 12 donne con i loro bambini.

Barricate con bancali di legno (niente mobili, quelli sono troppo preziosi), qualche neo-fascista bene in vista, mamme "italiane" con i loro figli in braccio. Il tutto in opposizione alla decisione del Prefetto, lo Stato, l'ordine, la polizia, di requisire temporaneamente un ostello per ospitare le madri in fuga da guerra e carestie.

Diciamolo subito, senza il protagonismo dei salviniani e dei fascisti, in stretto collegamento, ben difficilmente si mobiliterebbe qualcuno per questi motivi. Mugugni tanto, certo, frasi buttate lì a casaccio, ma solo l'idea di una "barricata" contro le forze dell'ordine che accompagnano una decina di madri è cosa così infame da non meritare né commento, né tantomeno una "promozione spontanea". Serve qualche "fascistello" con alle spalle un briciolo di organizzazione e copertura politica. Salvini, Forza Nuova e Casa Pound, spesso, stanno lì per questo.

In questo caso non è infatti nemmeno invocabile il pretesto "dell'uomo nero che dà fastidio alle nostre donne", visto che il gruppo dei profughi non ha presenze maschili (a meno di non voler considerare pericolosi i bambini solo perché maschietti di colore).

Il problema dei flussi migratori dal sud del mondo verso le metropoli del capitalismo avanzato è fenomeno epocale che richiede politiche di grande respiro, articolazione, visione di lungo periodo, e altrettanto impegno. Non si affronta con le ruspe, ma neanche soltanto con la "buona volontà" dei singoli (sussidiarietà stile Caritas, insomma) o di alcune comunità lungimiranti (che valgono in ogni caso come esempio positivo)

Il problema è lo Stato, certamente, ma anche i muri dell'Unione Europea, anche in questo caso. Perché da un lato in Italia c'è una struttura dell'accoglienza ormai dedita soltanto al contenimento del problema, senza alcuna capacità di programmazione né strutturazione di procedure e strutture per accoglienza e soprattutto integrazione (si rifiuta di fare politiche di sviluppo occupazionale per i giovani, figuriamoci se riesce a pensare ancora più in grande). Dall'altra c'è una tecnostruttura europea burocratica capace di strangolare economicamente anche più paesi alla volta, ma inadatta a formulare politiche in positivo.

Sull'immigrazione, come su altri temi altrettanto epocali, l'Europa si è già più volte rivelata indifferente, impotente, idiota


Articolo di
Maris Davis

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