venerdì 23 ottobre 2015

Nigeria e Boko Haram. Tra attentati quotidiani e offensiva dell'esercito, una vera e propria guerra civile

Villaggio di Madagali
Uccisi 150 miliziani Boko Haram e liberati 36 tra donne e bambini. I gruppi di autodifesa nigeriani, costituiti dai civili nei villaggi nel nord-est del Paese, hanno reso noto di aver ucciso circa 150 miliziani di Boko Haram combattendo al fianco dell'esercito, e di aver liberato 36 tra donne e bambini che erano stati catturati dai jihadisti.

L'assalto è stato condotto nella serata del 20 ottobre nelle aree di Madagali e Gwoza, dove gli estremisti, secondo le informazioni di intelligence, stavano preparando un attacco su larga scala.

Un episodio che però non ferma le violenze. I miliziani di Boko Haram, in fuga da una vasta offensiva delle truppe nigeriane, hanno ucciso oggi venti persone su una strada poco fuori il villaggio Jingalta, a settanta chilometri da Maidiguri, capitale dello Stato nord-orientale di Borno.

Gli islamisti di Boko Haram, che stavano fuggendo dopo che le truppe di Abuja avevano preso d’assalto il loro campo nella provincia di Nganzai, hanno aperto il fuoco contro quattro veicoli dove si trovavano le vittime.

I miliziani di Boko Haram hanno in seguito bruciato tutto il villaggio di Jingalta dove la popolazione era già fuggita dopo aver avvertito i primi spari. Testimoni giunti sul luogo del massacro riferiscono di aver visto i corpi di almeno venti persone uccise e il villaggio di Jingalta completamente bruciato.

Giovedì e venerdì della scorsa settimana diversi attentati suicidi compiuti da militanti islamisti hanno provocato decine di vittime a Maiduguri.

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